Arrivederci a Famara

Non potendo praticare molto vicino casa, appena posso cerco di inseguire le onde in giro per il mondo. Le Canarie, molto accessibili in termini di ore di volo e costi, non mi deludono mai.

Per questo viaggio ho scelto Lanzarote perché non è molto grande e ha un certo fascino selvaggio. I paesaggi sono molto diversi, ci sono lunghe spiagge dorate ma anche vigneti e scenari lunari di formazione vulcanica.

Per comodità ho scelto di alloggiare ad Arrecife che non è turistica e si vive bene con poco. Ho alloggiato a casa di Gregorio un host airbnb simpatico e disponibile.

A poche centinaia di metri da casa c’è il supermercato Hyper Dino e la splendida spiaggia del Reducto.

Fra i numerosi locali si può scegliere uno di quelli affacciati sul El Charco de San Gines o El Amucen dove ho mangiato il polpo rosticciato migliore della mia vita.

Da Arrecife ci si può spostare comodamente ovunque anche con gli autobus. Ma il mio viaggio aveva una meta, Famara.

Famara è una lunga spiaggia ottima per il surf dove onde perfette danzano ritmicamente fino a riva.

Chi mi conosce sa che sono una surfista un po’ imbranata ma, in questo caso, sono stata anche sfigata.

Il primo giorno a Lanzarote ho camminato senza rendermene conto per circa 10 chilometri, il mio ginocchio, tenuto insieme da tre viti e una placca a seguito di un incidente ha ceduto.

Nonostante gli antinfiammatori la ripresa è stata lenta e ha annullato ogni speranza di fare surf.

Ma io a Famara sono andata ugualmente ad ammirare gli altri surfisti domare quelle onde perfette. Arrivederci a Famara e alle sue onde che danzano brillando al sole.

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