Riconnettersi con la propria anima

Per tanto tempo non sono stata felice e nascondevo questa insoddisfazione in una muta rassegnazione. È stato uno shock guardarmi allo specchio un giorno e capire di non essere felice. Il problema è questo, quando guardi il tuo volto riflesso nello specchio non puoi mentirti. Io non l’ho fatto e ho cominciato a piangere lacrime amare. Quando segui una via che altri ti hanno indicato dicendoti che è l’unica percorribile è pesante capire che forse ci sarebbe stata un’alternativa.

Racconto sempre che da piccola avevo una fervida immaginazione, ho iniziato molto presto a leggere, scrivere e disegnare e non mi bastava mai. Poi ci sono stati gli studi e il lavoro, l’impegno per costruire una vita solida e concreta. Il lavoro, l’auto, la casa, il mutuo, poi un’altra casa per avere le spalle coperte…Lavoro e sacrificio, una vita che scorre su binari prestabiliti.

A volte sentivo che la mia era una vita che non meritava di essere vissuta. Una cosa orribile da dire, anche solo da pensare. Piano piano ho acquisito consapevolezza, che potevo cambiare, dovevo cambiare. Il cambiamento è veramente doloroso, lo ripeto sempre, te lo senti dentro, sotto la pelle. Lo senti proprio fisicamente e fa male. Ma dal cambiamento puoi rinascere e ritrovare la tua anima perduta. Da quella mattina in cui mi sono guardata allo specchio sono passati cinque anni. Cinque anni in cui ho ripreso i miei sogni e sto combattendo con tutta me stessa per difenderli. Non è facile, spesso soccombo, la strada è tutta in salita e io spesso non riesco a stare al passo.

Poi ci si è messa la pandemia che mi ha rubato più di un anno di vita. Stavo per crollare di nuovo, allo specchio ho visto una faccia stanca senza forze, senza vita. Così mi sono fermata e sono andata al mare. E appena sono arrivata su questa spiaggia deserta mi sono subito sentita riconnessa con me stessa. Non vedevo il mare da otto mesi…otto! Sono riuscita a trascorrere otto mesi chiusa fra le mura di casa, quelle dell’ufficio e nell’abitacolo della mia auto.

Mi chiedo se è così difficile imparare a vivere in modo diverso, se è possibile mettere in discussione il fatto che la strada che ci hanno indicato come giusta non è proprio la più adatta a noi. Forse non è così per tutti. Ma di certo quella strada non è più giusta per me. Un po’ mi dispiace non averlo capito prima, ma aver lavorato tutti questi anni in modo così duro mi ha permesso di avere delle sicurezze e presto anche la libertà di scegliere una vita diversa. Una vita in riva al mare dove ritrovare i sogni che l’esistenza frenetica che conduco cerca ogni giorno di reprimere, cancellare. Ma io non posso arrendermi, non più. Devo solo trovare il coraggio di fare il salto.

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